Agnese è nata a Castelletto Monferrato (AL) il 28-8-1912 dal conte Emilio Figarolo di Gropello, di antica casata piemontese e da Agnese Treherne di origine inglese.
Ha vissuto la sua infanzia e la sua giovinezza con i due fratelli Adalberto e Luigi, in una società cosmopolita che ha aperto la sua mente creativa e curiosa.
Ha compiuto i suoi studi al Poggio Imperiale di Firenze, dove ha pure conosciuto per la prima volta lo scoutismo femminile e dove ha pronunciato la sua Promessa scout.
Sempre a Firenze si è diplomata presso l’Accademia delle Belle Arti in Scultura. Espose alla Biennale di Venezia nel 1940.
Instancabile scalatrice dolomitica arrampicò con Giovanni Demez, guida alpina della Valgardena. Aprì una via che porta il suo nome a Torre Finestra nel Gruppo Puez.
Sposata nel 1941 con il prof. Giovanni Baggio, medico chirurgo nato a Vicenza, carissima figura di gentiluomo veneto, ha avuto due figli, Marco e Giovannella, entrambi medici.
Nei primi anni della sua vita coniugale visse in Toscana, a Firenze poi a S. Giovanni Valdarno, dove si svolgeva la professione medica del marito.
Fu sempre vivamente interessata dalle religioni orientali e si interessò di studi esoterici.
A Firenze Agnese, a casa della contessa Lina Trigona, che organizzava incontri culturali, conobbe padre Ernesto Balducci, giovane frate “con un gran ciuffo di capelli”, come lei ricordava. Padre Balducci era diventato negli anni suo consigliere, non un padre spirituale (Agnese per questo si rivolgeva a don Forzoni, parroco di San Giovanni Valdarno e poi vescovo di Gravina di Puglia), ma una persona con cui confrontarsi e scambiare idee.
Padre Ernesto Balducci, scolopio alla Badia Fiesolana di Firenze, è stato un noto oratore e scrittore, acuto e profetico, a volte scomodo per le sue tesi, sempre fedele alla sua chiesa. L’anima di Agnese, più che alla realtà sociale, però era rivolta alla mistica, ed era affascinata da San Giovanni della Croce, “mio maestro” come lei lo definiva e da San Teresa del Bambino Gesù. Ricercò Dio instancabilmente e appassionatamente.
Si trasferì ad Adria nel 1951, seguendo il marito Primario Chirurgo nel locale Ospedale. Qui, secondo la sua espressione, volle “piantare una vetta nella grande pianura”, iniziando il movimento scout femminile, che aveva coinvolto entusiasticamente la sua adolescenza.
Il primo gruppo si costituì nel 1956 e fu da lei costantemente seguito fino al 1973, anno del suo trasferimento a Padova.
Si può affermare con certezza che almeno quattrocento ragazze adriesi – nelle varie branche dell’associazione, come Coccinelle, Guide o Scolte – hanno potuto utilizzare per la loro crescita il metodo scout, con la guida costante, generosa e disponibile di Agnese Baggio. Il lavoro di puntualizzazione metodologico e l’organizzazione delle attività, costituirono per Agnese, in tutti questi anni, un impegno giornaliero di tempo e di energie.
Sia negli anni della sua vita fiorentina, che ad Adria e a Padova, scrisse vari saggi con il suo stile inconfondibile:
- Che ti conoscano, Ed. il Cenacolo 1954.
- Frammenti liturgici, Ed. Il Brecciolino 1966
- Dalla dimora della mia dimora. Ed. Il Brecciolino 1966
- Un diapason dai nostri campi. Ed. Il Brecciolino 1966
- L’arco del mutuo donarsi, Ed. Il Brecciolino 1967
Pur gravemente ammalata, continuò la sua produzione letteraria, pubblicando:
- Il Gioco del mattino, Ed. Gribaudi 1981
- Quando le ruote si inceppano, Ed. Gribaudi 1984
- Vivere da vivi, Ed. Gribaudi 1985
- Silenzio e meraviglia, Ed. dei Dioscuri 1988
- Articoli di Agnese Baggio pubblicati negli anni dalla rivista “Il Gallo” di Genova
Partì per l’eternità il 18 giugno 1988.
Riposa a Vicenza, nella tomba di famiglia, in attesa della Resurrezione.