Le Scolte hanno avuto nel tempo responsabili nazionali particolarmente attente ai cambiamenti in atto nella società italiana e internazionale. Negli anni intorno al ’68 la staff ha fatto fare alla Branca grandi passi nella comprensione degli avvenimenti e nella capacità di offrire risposte equilibrate e coraggiose al mondo giovanile. Impegnativi servizi erano suggeriti ai Fuochi che furono presenti, intelligentemente turnati, nelle alluvioni in Polesine e a Gosaldo, nel terremoto del Belice, fra i pastorelli soli in alta Val Brembana.
In ambito di ricerca sociale i Fuochi frequentavano luoghi significativi come Fontanelle di padre Turoldo e Nomadelfia di don Zeno Saltini.
Vi invitiamo a leggere i documenti prodotti, dopo Assemblee nazionali molto partecipate, e pubblicati su la rivista “Il Trifoglio” e su “La Tenda”.
In particolare la “Magna Charta” è “un segno dei tempi” ancora attuale.
Dal “Quaderno di traccia”
(Giorgio Basadonna, Spiritualità della strada, Gilwell, Nuova Fiordaliso, Roma, 1997.)
“Finalmente la route!
Ho bisogno dello zaino
E della pazienza del cammino,
Ho bisogno di aver sete qualche volta
e di avere fame.
Ho bisogno di piantare la tenda tutte le sere,
e di spiantarla tutte le mattine.
Ho bisogno che tutto questo
Mi strappi fuori dalle comodità
in cui ogni giorno mi adagio.
Ho bisogno che tutto questo
Mi liberi dal dormiveglia
e mi ridoni il gusto della vita.
Ho bisogno del silenzio,
dei pezzi di strada senza parole,
per accorgermi che non devo avere paura di niente,
neanche della mia debolezza,
perché c’è un amore che mi ama sempre”.
Canto: Squilla (inno medievale di Assisi)
Manifesto assemblea
QUESTO MANIFESTO nel 1969 (31 luglio/4 agosto) invitava i Fuochi a concludere la loro Route estiva a Monterubbiano e Moresco (Marche) per una riflessione comune sui mutamenti sociali in atto nel mondo di allora.
La Branca era guidata da Anna Folicaldi (oggi monaca a Montesole, vicino a Marzabotto, luogo tristemente noto per l’eccidio nazista di popolazione inerme) e da Francesca Cantù. All’Assemblea era presente l’intero Commissariato Nazionale che sempre condivideva le responsabilità educative delle singole Branche ed appariva come una Comunità Capi che si era divisa i compiti: direzione, logistica, segreteria, rapporti con la stampa, momenti pubblici. Partecipavano personalità importanti dell’epoca in ambito politico, sociale ed ecclesiale. Il clima era molto bello, vivace e acceso per via dei temi trattati, ma responsabile e rispettoso delle diverse opinioni. Gli atti del Convegno si trovano sul Trifoglio e su La Tenda del 1069/70.
Canto: Noi vogliamo un mondo più nuovo.
A 50 anni da Convegno i Comuni di Monterubbiano e Moresco (Marche) hanno voluto ricordare l’evento con una Mostra per le vie dei borghi.