È settembre. L’aria è ancora tiepida e durante il giorno il sole è luminosissimo. Facciamo attività ogni giorno spostandoci in luoghi diversi, tutti da scoprire: argini, spiaggette, cavane, canneti immensi in piccole isole, stormi di uccelli mai visti prima.
Siamo avvolte in un mondo sconosciuto, di una bellezza incredibile.

Adesso al Campo è sceso un silenzio improvviso. Dove sono finite tutte? Eccole le Scolte e con loro le Capo e le Scolte di servizio, sedute in silenzio, lungo il fossato fra l’erba alta del canneto guardano lo spettacolo del tramonto, quando il cielo si dipinge di gradazioni del rosso, del giallo e del blu.
Sembra la scena di un film di un grande regista. La piccola Casa “del fiore selvatico” che fa da base logistica completa la scena fiabesca.
Giorno dopo giorno tutte le tematiche tradizionali – metodo, analisi sociopolitica, educazione alla fede – le Scolte le vivono non solo nei gruppi di lavoro, ma anche vedendo in attività ora un Cerchio, oppure un Reparto o le Scolte in servizio. Questa sera, alla fine del Cerchio, avremo la gioia di annunciare che abbiamo trovato un vecchio pescatore che ha una barca a motore, abbastanza piatta per infilarsi fra le barene e le dune, portandoci così alla scoperta del delta del Po.
Non per caso, un genitore che dal Friuli aveva accompagnato un’allieva, ci saluto dicendo “posti così li trovano solo i monaci e gli scouts”.
E B.P. incoraggia “Osservare per conoscere, conoscere per amare”.
Oltre alla staff di Formazione Capi erano presenti al Campo, con la loro saggezza, discrezione e cultura Agnese Baggio, don Mario Bagagiollo A.E. reg. Veneto, oppure don Giorgio Basadonna che sono convinta si sono divertiti come ragazzini.
Anche Claudia Conti e Anna Folicaldi del Centrale più volte sono state nel Delta sognando una base per l’AGI nazionale.
Questo tempo martoriato da tanti problemi mondiali che ci porta tutti ad una maggiore consapevolezza del rispetto del Creato, speriamo ci conduca a riscoprire il prezioso Ambiente che abbiamo trascurato di abitare con rispetto e amore.

Canto “Cieli aperti“, nato durante un campo di formazione a Bonelli.

IL TUO AMORE È CREAZIONE, È GIOCO…

Signore, guardaci!
Siamo ragazze colme di speranza.
Ci hai chiamate per nome ad una ad una
Ed abbiamo risposto: abbiamo scelto
Una Via che ci aiuta a crescere, insieme.
Aiutaci a non fare confusione tra méta e strumento,
a non prendere le mosse da soluzioni già pronte,
a non “vivere di rendita” perché c’è chi, forse,

deciderà per noi…
a non lasciarci “tirare a rimorchio”
perché c’è chi, forse, si addosserà
la nostra parte di responsabilità…
a non lasciarci bloccare da valori
acquisiti che non sono traguardi,
ma pietre miliari
di una ricerca senza confini.
Signore, scuoti la nostra inerzia
Ma anche la nostra sicurezza,
affinché non confondiamo quel “tutto”
che ci chiami ad essere, con quel poco
di cui spesso ci accontentiamo,
affinché non ci chiudiamo
Migliori e diverse!
Tra “noi che abbiamo capito…”
Tra “noi che sappiamo…”
Affinché, senza imporle,
semplicemente viviamo
le nostre certezze.

Aiutaci Signore, a non ridurre
Il Guidismo ad un complesso di regole
Fisse, immobili, surgelate,
ad un susseguirsi di tappe superate
col meccanismo dell’abitudine,
perché l’AGI non è una catena di montaggio
che produce Guide in serie:
l’AGI è uno strumento di crescita
vivo, dinamico, imprevedibile,
inventato per noi e con noi
dal tuo Amore.
Il tuo Amore è creazione, è gioco,
è proiezione incessante di un mistero
che ci attira ed al tempo stesso
ci sfugge; ed è anche fatica,
perché logora i nostri recinti,
sfalda i nostri piedistalli,
consuma in ognuno quel che è troppo “io”
e troppo poco “noi”…
Solo così, liberi ed uniti,
ci riconosceremo
allo spezzar del pane.
Campo di Prima Formazione Bonelli 1972
AGI: Associazione Guide Italiane
Testo di Agnese Baggio