Dopo lo scioglimento delle associazioni giovanili da parte del fascismo, un piccolo gruppo di giovani dell’ASCI decide con Baden A.E. di non far morire l’ideale scout per essere pronti a farlo rinascere al momento opportuno. Si ritirano in Val Codera, dove la natura è aspra e difficilmente raggiungibile e nasce così la Sq, delle Aquile Randagie.
Ma senza Romilda non ce l’avrebbero fatta mai. Romilda Dal Prà ha una ventina d’anni e conosce la Val Codera come la sua casa. Abita in alta montagna e solo lei conosce i sentieri impervi che la percorrono. Nella sua piccola casa le Aquile Randagie trovano un rifugio per i loro incontri, lei
avvista da punti strategici eventuali arrivi di soldati o movimenti di gente estranea al suo mondo. Romilda diventa un membro insostituibile e coraggioso della Sq. Lei affronta i nazisti con la sua aria serena e tranquilla. Lei “non conosce nessuno e non ha mai incontrato nessuno”.
Lei conosce gli anfratti della montagna dove nasconde libri e viveri. L’AGI non era ancora nata. Ma credo che Romilda abbia il diritto di essere considerata una Guida ante litteram. Ho avuto la fortuna di conoscerla a casa di Giovannella. Semplice, fiera del suo passato, dignitosa e consapevole del servizio reso; ho riconosciuto in lei quello stile che si va perdendo, forse a causa del tempo che passa e dei testimoni che noi dimentichiamo troppo spesso.
Canto: La luna che risplende
Nel 1943 nasce L’A.G.I. Associazione Guide Italiane. Si tratta di scoutismo femminile. La prima Squadriglia di Scoiattoli pronuncia la Promessa nelle Catacombe di Santa Priscrilla a Roma con padre Ruggi d’Aragona, A.E. (P. Ruggi d’Aragona O.P. assistente ecclesiastico dell’A.G.I., Le Guide di Oggi – Le Donne di Domani, A.G.I., 1952.) Fanno attività negli spazi verdi delle loro abitazioni che le famiglie mettono a disposizione. Hanno un piccolo Trifoglio di legno, fatto da loro come distintivo per ricordare i tre punti della Promessa. La dimensione internazionale e multiculturale è fin da subiti molto curata dall’AGI, fedele a B.P. che sognava ragazzi e ragazze di pace lui che di guerre ne aveva visto abbastanza.
Canto: Viviamo la bella avventura.